3 - LA STORIA DEL CAMPO
"LE FRASCHETTE " di Alatri
I primi arrivi al campo
delle popolazioni civili dal fronte orientale
Il campo di concentramento
Le Fraschette entrò ufficialmente in funzione il 1° ottobre 1942.
. Provincia di Frosinone, Fraschette d'Alatri
Camp d'internés civils yougoslaves durant la période 1943-1944.
L’on.
Buffarini, in una nota del Ministero dell’Interno, prot. n.327-15, inviata al
Duce, ricostruì il movimento di popolazioni civili avviate dal fronte orientale
verso i campi di internamento italiani. In
essa, il Sottosegretario fece ampio riferimento alla funzione che Le Fraschette
avrebbe dovuto svolgere:
“Per richiesta dello S.M. del R. Esercito il Ministero dell'Interno
dovrebbe provvedere a sistemare nelle province del Regno un complesso di altri
50 mila elementi circa, sgombrati dai territori della frontiera orientale in
seguito alle operazioni di polizia in corso. Detto contingente risulta da dati
approssimativi pervenuti cosi composto:
1-elementi pericolosi 20.000;
2–elementi sospetti 5.000;
3-che hanno richiesto la nostra protezione 10.000;
4-donne abbandonate dai mariti, con bambini a carico 12.000;
5-bambini privi di genitori tra i quali un'aliquota di lattanti 2.000.
Essi sono attualmente internati nei campi territoriali di Gonars, Treviso e
Padova, nonché nel Campo d'armata di Arbe. Inoltre, per richiesta del
governatore della Dalmazia, dovranno essere sgombrati al più presto 2.300
elementi - in gran parte donne e bambini - che attualmente sono attendati
nell'Isola di Melada, mentre il Comando Supremo ha comunicato che, d'intesa col
Ministero degli Affari Esteri, è opportuno far affluire nel Regno 1.500
Montenegrini che si trovano nei Campi di concentramento dell'Albania.
1-elementi pericolosi 20.000;
2–elementi sospetti 5.000;
3-che hanno richiesto la nostra protezione 10.000;
4-donne abbandonate dai mariti, con bambini a carico 12.000;
5-bambini privi di genitori tra i quali un'aliquota di lattanti 2.000.
. Provincia di Frosinone, Fraschette d'Alatri
Camp d'internés civils yougoslaves durant la période 1943-1944.
Capacita'
ricettiva delle provincie: la sistemazione degli sgombrati deve essere attuata
nelle provincie dell'Italia Settentrionale e Centrale, dovendo escludere quelle
dell'Italia Meridionale e Insulare per ragioni - soprattutto - di ordine
militare. Le capacità ricettive di dette Provincie sono notevolmente ridotte
per effetto della continua affluenza di connazionali rimpatriati dall'estero,
dall'Africa Italiana e da altre zone di operazioni e di frontiera dall'inizio
della guerra ad oggi. Inoltre nei mesi di luglio e agosto di questo anno sono
stati avviati nelle regioni dell'Italia Settentrionale e Centrale oltre 3 mila
sfollati (congiunti di ribelli e famiglie che avevano chiesto la nostra
protezione) dalle Provincie del Carnaro e di Lubiana. Campo di concentramento “Le Fraschette” - Frosinone – Il Campo
"Le Fraschette", costruito per
conto dei Ministero dell'Interno potrà ospitare al massimo 6 mila civili.
Col 1 ottobre p.v. vi saranno ospitati oltre l.000 anglomaltesi - sfollati dalla Libia - attualmente residenti a Fiuggi-Montecatini Terme-Bagni di Lucca ed Ascoli Piceno - i quali attraverso l'opera di discriminazione compiuta dai Prefetti interessati e dal Segretario del Fascio di combattimento di Malta - sono risultati di sentimenti irriducibilmente anglofili.
Nello stesso campo saranno fatti affluire i 2300 sgombrati dall'Isola di Melada, ove non potranno ulteriormente permanere perché sistemati provvisoriamente sotto le tende.
. Provincia di Frosinone, Fraschette d'Alatri
Camp d'internés civils yougoslaves durant la période 1943-1944.
Col 1 ottobre p.v. vi saranno ospitati oltre l.000 anglomaltesi - sfollati dalla Libia - attualmente residenti a Fiuggi-Montecatini Terme-Bagni di Lucca ed Ascoli Piceno - i quali attraverso l'opera di discriminazione compiuta dai Prefetti interessati e dal Segretario del Fascio di combattimento di Malta - sono risultati di sentimenti irriducibilmente anglofili.
Nello stesso campo saranno fatti affluire i 2300 sgombrati dall'Isola di Melada, ove non potranno ulteriormente permanere perché sistemati provvisoriamente sotto le tende.
A prescindere dai problemi dell'alloggio,
dell'alimentazione e della vestizione, è necessario tenere nel debito conto una
considerazione di ordine politico.
L'attrezzatura dei campi di concentramento di cui dispone il Ministero dell'Interno è
ormai esaurita per gli internamenti predisposti. Gli sfollati della frontiera orientale dovrebbero quindi essere avviati nei Comuni che offrono ancora possibilità ricettive e di avviamento al lavoro, principalmente in quelli rurali. Ove si consideri che nei piccoli Comuni, nei quali dovranno essere smistati, spesso manca anche la stazione dei Carabinieri Reali, la vigilanza non potrà giungere ovunque pienamente efficace, e quindi questi nuclei di sfollati finiranno col costituire altrettanti focolai d'infezione che non sarà facile neutralizzare in pieno, determinando così un pericolo per la compagine politica del Paese e per l'ordine pubblico. Giova anche tener presente che le popolazioni mal sopportano la loro presenza, essendo ad esse note le atrocità commesse dai ribelli contro i nostri soldati. Si ravvisa pertanto opportuno che gli elementi pericolosi e sospetti siano mantenuti nei campi di concentramento di cui dispone l'Autorità Militare. Il Ministero dell'Interno potrebbe, tuttalpiù, provvedere alla ricezione e sistemazione nelle provincie del Regno delle popolazioni che hanno richiesto la nostra protezione, delle donne e dei bambini, avvalendosi anche nei propri istituti, delle organizzazioni della G.I.L., e dell'Opera Nazionale Protezione Maternità ed Infanzia”.
L'attrezzatura dei campi di concentramento di cui dispone il Ministero dell'Interno è
. Provincia di Frosinone, Fraschette d'Alatri
Camp d'internés civils yougoslaves durant la période 1943-1944.
ormai esaurita per gli internamenti predisposti. Gli sfollati della frontiera orientale dovrebbero quindi essere avviati nei Comuni che offrono ancora possibilità ricettive e di avviamento al lavoro, principalmente in quelli rurali. Ove si consideri che nei piccoli Comuni, nei quali dovranno essere smistati, spesso manca anche la stazione dei Carabinieri Reali, la vigilanza non potrà giungere ovunque pienamente efficace, e quindi questi nuclei di sfollati finiranno col costituire altrettanti focolai d'infezione che non sarà facile neutralizzare in pieno, determinando così un pericolo per la compagine politica del Paese e per l'ordine pubblico. Giova anche tener presente che le popolazioni mal sopportano la loro presenza, essendo ad esse note le atrocità commesse dai ribelli contro i nostri soldati. Si ravvisa pertanto opportuno che gli elementi pericolosi e sospetti siano mantenuti nei campi di concentramento di cui dispone l'Autorità Militare. Il Ministero dell'Interno potrebbe, tuttalpiù, provvedere alla ricezione e sistemazione nelle provincie del Regno delle popolazioni che hanno richiesto la nostra protezione, delle donne e dei bambini, avvalendosi anche nei propri istituti, delle organizzazioni della G.I.L., e dell'Opera Nazionale Protezione Maternità ed Infanzia”.
. Provincia di Frosinone, Fraschette d'Alatri
Camp d'internés civils yougoslaves durant la période 1943-1944.
Il 1° ottobre 1942, dunque,
da Fiuggi, a scaglioni di 60 persone al giorno arrivarono gli anglo-maltesi. In
tutto 780 civili, con precedenza per gli elementi isolati e successivo arrivo
dei nuclei familiari. Terminata questa prima fase, iniziò il trasferimento di
2.300 internati dell’isola di Melada (Dalmazia) per gruppi di 250 al giorno. I
nominativi furono comunicati alla Prefettura di Frosinone con distinti elenchi.
Gli internati arrivarono a Le Fraschette con le poche cose che erano riusciti a
portare con sé, pochi bagagli a mano presi all’ultimo istante dalle proprie
abitazioni durante le concitate fasi del rastrellamento effettuato dalla
polizia militare italiana. Ancora dalla Dalmazia. dopo questo nutrito primo
gruppo, arrivarono altre 2.900 civili.
Durante una riunione
tenutasi a fine settembre presso il Comando supremo, si esaminò la questione
della sistemazione complessiva di 25.000 civili provenienti dalla Jugoslavia.
“Secondo i calcoli delle Autorità militari,
5.000 di detti internati sono costituiti da nuclei famigliari di proteggendi,
2.000 da bambini, 15.000 da uomini comunisti politicamente pericolosi e 3.000
da famigliari di elementi arruolati fra i ribelli”. L’Ispettorato dei
Servizi di Guerra declinò l’invito ad occuparsi della totalità degli internati,
escludendo in particolare dalla propria competenza i 18.000 definiti “politicamente
pericolosi” di cui avrebbe dovuto occuparsi, invece, la Direzione Generale
di P.S. Il passaggio importante del documento riguardò proprio la questione
dello status da assegnare a quei 18.000 civili. Per l’estensore del documento “più che di internati si tratta di sfollati,
con provvedimenti di carattere generale delle Autorità Militari, la cui
sistemazione dovrebbe rientrare non nella competenza della Direzione Generale
di P.S., poiché i campi di concentramento e le località di internamento, in
conseguenza del continuo afflusso d’ internandi dalle nuove province e dai territori occupati, sono del tutto
saturi, non in grado di poter ospitare le 18.000 persone succitate”.
. Provincia di Frosinone, Fraschette d'Alatri
Camp d'internés civils yougoslaves durant la période 1943-1944.
Il 19 novembre 1942,
l’on.Guido Buffarini-Guidi, Sottosegretario di Stato per gli affari
dell’Interno, inviò alcune riflessioni al Duce sottolineando quello che stava
accadendo. I numeri di cui era in possesso il Sottosegretario assommavano a ben
50.000 cittadini sloveni sgombrati dai territori della frontiera orientale in
seguito ad operazioni di polizia. Di questi, 25.000 presentavano problemi di
pericolosità politica. La sistemazione di queste persone, secondo il
Sottosegretario, doveva essere realizzata nelle province dell’Italia
centro-settentrionale, per ragioni di ordine militare. L’on. Buffarini fece di
nuovo esplicito riferimento a quel che si stava realizzando a Le Fraschette.
Con Decreto del
26 novembre dei Ministri delle Finanze e dell’Interno, si dotò il campo di un adeguato personale civile non
di ruolo per la gestione di circa 7.000 presenze preventivate.
dal libro "le Fraschette di Alatri da campo di concentramento a centro raccolta rifugiati e profughi" di Costantini e Figliozzi
Con preghiera di citare la fonte in caso di utilizzazione del testo
le immagini degli internati slavi sono tratte dall'archivio storico ICRC
ringrazio Michela Micocci per l' aiuto nella ricerca
e Corrado Cittadini per il restauro delle fotografie
e Corrado Cittadini per il restauro delle fotografie
Copyright: ICRC ARCHIVES (ARR)
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