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martedì 15 ottobre 2019

RASSEGNA  STAMPA 1962 - 1965 -1966



All'inizio degli anni ’60. quando nazioni come l’Egitto, la Tunisia e poi la Libia decretarono nazionalizzazioni ed espulsioni degli immigrati europei, inizia la terza ed ultima parte di vita del Campo Fraschette.


Furono decretate  espropriazioni e nazionalizzazioni dei beni di tutti i cittadini  stranieri, fu limitato l'utilizzo  di manodopera straniera, furono bloccati i loro risparmi e infine ne fu decretata l’espulsione costringendo i nostri connazionali tornare in patria.

Molti di loro,   per circa un decennio,  arrivarono ad ondate nel Centro Raccolta Profughi di Alatri


Il 30 settembre 1960 il centro entrò ufficialmente in funzione
Per le famiglie in arrivo,  i capannoni furono ristrutturati e resi più fruibili,

Le regole all’ interno del Campo non erano così restrittive come lo erano state fino ad allora per i rifugiati politici. Nonostante inizialmente ci fossero delle guardie a presidiare il centro, i profughi godevano di   libertà: potevano entrare ed uscire liberamente, alcuni lavoravano, i giovani frequentavano regolarmente le  scuole.  
I ragazzi giocavano a pallone con i loro coetanei che, dal centro della città, si recavano a piedi alle Fraschette dove li aspettava un grande campo, immerso nel verde,.
Più di qualche testimone dell’epoca, ricordando quegli anni, ha messo in luce come vivere lì fosse come vivere in una grande colonia: tutti insieme in un piccolo “villaggio”.
Era una quotidianità strana, ricostruita in breve tempo. Una realtà provvisoria che doveva servire in qualche modo a dare la garanzia di un appoggio a coloro che tutto avevano perso e tutto avrebbero dovuto riconquistare.

Per  parecchi abitanti delle zone intorno a Fraschette il Campo fu fonte di reddito:con i rifornimenti di  servizi, materie prime, cibi, e anche lavorando negli uffici, in cucina ...

La foto scattate nel 1965 sono appunto quelle del personale delle cucine, si riconoscono  il cuoco e l'aiuto cuoca : lo zio e la nonna di Tamara Bauco che gentilmente le ha cercate per noi  tra i ricordi della sua famiglia. 


 foto gentilmente concesse da Tamara Bauco



 La stampa prende consapevolezza della nuova realtà del campo e inizia a raccontare   i disagi che si trovavano spesso ad affrontare   i nuovi abitanti di Fraschette  



IL MATTINO  10 GENNAIO 1962



 IL MESSAGGERO  18 FEBBRAIO 1962


IL MESSAGGERO 22 FEBBRAIO 1962


IL MESSAGGERO 4 APRILE 1962





Gli  articoli seguenti sono della collezione di Lucio Lucchetti 
che gentilmente li ha voluti condividere per tutti in questo blog

IL TEMPO  13.2.1965


IL TEMPO 14.2.1965
 


IL TEMPO 13.3 1965 



IL TEMPO 18.3.1965
 


IL TEMPO 12.4.1965




IL TEMPO 20.4.1965 











venerdì 22 marzo 2019


  IL SOGNO SI AVVERA. 

 il 2017 ci lascia con due buone notizie!


LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DESTINA € 500.000,00 PER IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DELL’EX CAMPO DI CONCENTRAMENTO LE FRASCHETTE DI ALATRI.
La notizia, informalmente, circolava da alcuni giorni, ma adesso è confermata dal sito internet della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Fa seguito all’iniziativa, lanciata a maggio del 2016, dei 150 milioni a disposizione per il recupero dei luoghi culturali dimenticati. L’idea di candidare il campo Le Fraschette fu prontamente proposta da Marilinda Figliozzi perché il bando sembrava adatto allo scopo. L’ANPC di Frosinone, l’Associazione “Il Campo”, e tanti cittadini, non solo di Alatri, furono sollecitati a partecipare all’iniziativa inviando email che segnalassero l’ex Campo di concentramento Le Fraschette di Alatri. L’ANPC poi, con propria mail, formalizzò la richiesta di 500.000,00 euro indicando, in maniera descrittiva, le priorità su cui intervenire. Il 29.12.2017 finalmente la tanto attesa la pubblicazione della graduatoria degli interventi ammessi a finanziamento.
Ripercorriamo con il nostro blog le tappe di questa lunga vicenda a lieto fine:
Il 9 maggio 2016 la Presidenza del Consiglio dei Ministri pubblicò questo annuncio:
Per recuperare i luoghi culturali dimenticati il Governo mette a disposizione 150 milioni di euro. Fino al 31 maggio 2016 tutti i cittadini potranno segnalare all'indirizzo di posta elettronica bellezza@governo.it un luogo pubblico da recuperare, ristrutturare o reinventare per il bene della collettività o un progetto culturale da finanziare. Una commissione ad hoc stabilirà a quali progetti assegnare le risorse”. 
L’annuncio non passò inosservato a Marilinda Figliozzi, socia e dirigente dell’Associazione Partigiani Cristiani di Frosinone, coautrice di un importante pubblicazione con cui avevamo ricostruito le vicende del campo Le Fraschette di Alatri nell’arco temporale dal 1942 al  1970.
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Tra il 15 e il 16 maggio 2016 scambio di email per concordare le attività tra Marilinda e il sottoscritto:

Che dici Mario partecipiamo? Facciamolo, anche se arriveranno chissà quante candidature. Naturalmente proverei ad allargare l'importanza di Fraschette come centro di raccordo tra le varie esperienze di campi di internamento vista la posizione geografica.  Per i singoli cittadini bisognerà fare una sorta di passaparola tra amici e conoscenti pregandoli di scrivere una mail”.
Cominciò subito il passaparola grazie ai social network per coinvolgere amici, parenti, conoscenti da sempre interessati al tema del recupero e della valorizzazione del Campo Le Fraschette. Ancora Marilinda, qualche giorno dopo, lanciò un appello su facebook, illustrando le modalità di partecipazione deii singoli cittadini attraverso l’invio di una semplice mail.
Lunedì 23 Maggio 2016 14:07, Marilinda Figliozzi   ha scritto:
Per recuperare i luoghi culturali dimenticati il Governo mette a disposizione 150 milioni di euro. Fino al 31 maggio tutti i cittadini potranno segnalare all'indirizzo di posta elettronica bellezza@governo.it un luogo pubblico da recuperare, ristrutturare o reinventare per il bene della collettività .  Una commissione ad hoc stabilirà a quali progetti assegnare le risorse.
Partecipa con noi all'iniziativa, segnalando all'indirizzo di posta elettronicabellezza@governo.it il nostro comune interesse verso il recupero del campo Le Fraschette di Alatri,  un'area ricca di storia, degna di esser trasformata in luogo di memoria, ma anche di incontri e cultura.
Basta solo una email e, tutti insieme, possiamo dare nuova voce a un patrimonio collettivo che merita di essere valorizzato.
Mi permetto di suggerire  un breve testo che ognuno se vorrà potrà variare come meglio crede:
In relazione all'iniziativa del Governo con cui si intende finanziare il recupero di un bene della collettività, desidero che vengano finanziati il recupero e la valorizzazione dell’area del campo di Concentramento le Fraschette di Alatri, al fine di restituire alla cittadinanza e ai turisti questo importante luogo della Memoria.
Durante la guerra fu vero campo di concentramento per croati, sloveni, anglo-maltesi e prigionieri politici provenienti da Ustica e Ventotene. Subito dopo la guerra vi furono internati gli “stranieri indesiderabili”: criminali di guerra, criminali comuni, collaborazionisti, ustascia, ma anche esuli istriani, stranieri senza documenti e rifugiati d’oltrecortina. Infine dal 1960 il campo ospitò le famiglie dei profughi italiani cacciati dalla Tunisia, Egitto, Libia.
I capannoni stanno ormai cadendo a pezzi e i tetti, crollando, portano via frammenti di storia. La vegetazione sta silenziosamente ricoprendo attimi e storie vissute.Il  campo Le Fraschette di Alatri racconta mezzo secolo di  storia dell’Europa e del nord Africa,  50 anni di storia si stanno lentamente dissolvendo sotto ai nostri occhi. Se ti è possibile, puoi invitare i tuoi amici a partecipare?
Grazie - Marilinda Figliozzi”

25 maggio ore 23:55
Cari Amici, tutti insieme possiamo dare nuova voce a un patrimonio collettivo come è il Campo di concentramento di Fraschette che merita di essere valorizzato. Basta che ognuno di noi invii una mail a bellezza@governo.it con un testo di questo genere:
”In relazione all'iniziativa del Governo con cui si intende finanziare il recupero di un bene della collettività, desidero che vengano finanziati il recupero e la valorizzazione dell’area del campo di Concentramento le Fraschette di Alatri, al fine di restituire alla cittadinanza e ai turisti questo importante luogo della Memoria.” ecc. ecc.
Grazie - Marilinda Figliozzi
Il 31 maggio, invece, ultimo giorno utile previsto dal bando, il Presidente dell’ANPC di Frosinone, Carlo Costantini, inviò alla Presidenza del Consiglio la scheda descrittiva dell’intervento proposto per il campo Le Fraschette di Alatri:
Da: Fraschette Alatri <fraschette.alatri@hotmail.it>
Inviato: martedì 31 maggio 2016 17.41
A: bellezze@governo.it
Oggetto: Candidatura Campo concentramento "Le Fraschette" di Alatri (FR). Informazioni.
 Sede: Via Casilina Nord, 93 – 03100 Frosinone – cell. 338.3511355 – e-mail: carlo.cost@libero.it –http://www.partiginicristiani.fr.it
 LA CANDIDATURA DEL CAMPO DI CONCENTRAMENTO “LE FRASCHETTE” DI ALATRI.
Cenni storici
 Il campo di concentramento Le Fraschette entrò ufficialmente in funzione il 1° ottobre 1942.
Arrivò ad ospitare fino a 5500 internati, tra cui molti bambini ed anziani, i quali, vissero in condizioni disagiate a causa della carenza di cibo, medicinali e vestiario.
I primi ad arrivare furono gli anglo-maltesi residenti in Libia, poi iniziò il trasferimento di civili provenienti dallaVenezia Giulia, dalla Slovenia, dalla Dalmazia e dallaCroazia. Questi civili, rastrellati e internati al Campo Le Fraschette, erano familiari di "ribelli" slavi tenuti in ostaggio per costringere i partigiani a rinunciare alle loro attività in cambio del ritorno a casa degli internati A questi si aggiunsero alcune centinaia di confinati politici.
Testimonianza del periodo 1942/1944Milena Giziak da Vertoiba. Arrestata con tutta la famiglia nel settembre 1942 perché un fratello era andato partigiano e rinchiusa in carcere, arriva a Fraschette nel corso del 1943. "Il campo di Fraschette era collocato in una conca disabitata, circondata da monti. Eravamo quasi solo donne. Il vitto era impossibile: un mestolo di brodaglia e un etto di pane al giorno. Sporcizia rivoltante nei luoghi dove il cibo veniva preparato. Spaventose soprattutto le condizioni delle croate e delle greche, tanto da essere costrette ad aggirarsi attorno ai bidoni della spazzatura onde recuperare bucce di patate e qualche altro scarto". Una certa solidarietà, afferma la Giziak, veniva loro dai giovani soldati di guardia, i quali "tolleravano le uscite clandestine delle internate per saccheggiare nelle campagne circostanti la frutta e quant'altro potesse attenuare gli stimoli della fame".
Il Campo nel Dopo-guerra: Il Campo venne utilizzato per l’internamento degli “stranieri indesiderabili”: criminali di guerra, criminali comuni, collaborazionisti, ustascia, ecc.. Tale fatto comportò che spesso si trovarono ad essere discriminati anche esuli istriani, stranieri senza documenti, rifugiati d’oltrecortina ai quali non era stato riconosciuto lo status di rifugiato politico.
Dagli anni ’60 inizia l’ultima parte della storia del Campo Le Fraschette. Una storia che è legata alla fine del colonialismo, quando nazioni come l’Egitto, la Tunisia e poi la Libia decretarono nazionalizzazioni ed espulsioni degli immigrati europei. Questa sorte toccò, ovviamente, anche a molti nostri connazionali che vennero ospitati nel Centro Raccolta Profughi di Alatri.
L'Associazione Nazionale Partigiani Cristiani di Frosinone, ha curato la pubblicazione di 2 volumi che ricostruiscono compiutamente la storia di questo campo che ha attraversato buona parte del XX secolo con le sue storie di dolore e di speranza.
OGGI IL CAMPO SI PRESENTA come un lungo recinto murario, di forma poligonale, che racchiude spazi erbosi e quel che rimane degli immobili a suo tempo realizzati.
L’INTERVENTO PROPOSTO.
Il recinto murario, sormontato da una garitta, abbisogna di un urgente intervento di consolidamento, Costituisce il simbolo del campo e, per le parti ancora visibili, lo delimita offrendo ancor oggi l’esatta dimensione del campo stesso.
All’interno del Campo, una chiesetta è sommersa ormai dai rovi. Costituì parte importante della vita del Campo per le attività caritative che la Chiesa locale svolse in favore degli internati. Date le piccole dimensioni, se ne chiede il recupero così come era, secondo le ben documentate testimonianze fotografiche. L’intera città di Alatri, infatti, è rimasta ben legata alla storia e alla funzione svolta da questo edificio sacro.
Infine, in uno degli edifici conservati all’interno dell’area, il Comune di Alatri e l’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani intendono realizzare il “Museo del Campo”, cioè il luogo della Memoria in cui conservare e valorizzare tutta la grande mole di documentazione raccolta in questi anni di intensi studi storici.
Vi è da dire che, proprio per lo studio dell’”Internamento” il Campo Le Fraschette potrebbe diventare, anche per la sua posizione geografica centrale, il centro propulsore di studi storici su questa triste pagina della storia nazionale.
L’invito a “Non dimenticare”, infatti, non può essere valido solo per ciò che avvenne a causa del Nazismo, poiché anche il Fascismo ha commesso le proprie tristissime colpe. Le riflessioni su ciò che è stato allora, dovrebbero aiutare a scongiurare il ripetersi di tali fenomeni nella nostra contemporaneità.
L’insieme degli interventi proposti richiedono un finanziamento di € 500.000,00.
Il complesso dell' ex Campo Le Fraschette è stato sottoposto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali a provvedimento di tutela diretta ai sensi dell' art. 10, comma 1 del D.Lgs.vo 42/2004 e s.m.i., con Decreto del Direttore regionale del Lazio del 15.02.2008.
 Il Comune di Alatri, con Delibera di G.C. n. 249 del 29/10/2012, ha richiesto al proprio Ufficio Tecnico la predisposizione di un progetto preliminare finalizzato alla realizzazione del “Museo storico del Campo Le Fraschette”.
 Lo scorso aprile 2016, a cura dell’ANPC, è stato inaugurato al Campo il Monumento agli Internati.
F.to Il Presidente dell’ANPC di Frosinone
Carlo Costantini
L’iniziativa del Governo riscosse buon successo. Le email arrivate fino alla mezzanotte del 31 maggio 2016 furono 139.759. Molti cittadini segnalarono lo stesso luogo. Il numero di luoghi raccolti fino al 31 maggio fu di 2782. Il 22 giugno 2016, terminato il lavoro di lettura delle email ricevute,  i luoghi raccolti risultarono circa 8000 distribuiti su tutto il territorio nazionale.
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Da quel momento iniziò l’attesa per l’esito di questa procedura, conclusasi il 29/12/2017. Proprio in questa data finalmente è stata pubblicata sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri la graduatoria degli interventi ammessi a finanziamento.
Nella premessa si legge che la Commissione appositamente costituita con DPCM 19/06/2017, ha concluso i propri lavori nella riunione del 15 dicembre 2017.
Al n. 162 (sui 273 interventi finanziati) figura:
“Campo di concentramento Le Fraschette di Alatri (FR)
Importo finanziato € 500.000,00”.
Ma le novità per le Fraschette non finiscono qui, perché nel corso del 2017, l’ANPC di Frosinone ha presentato una proposta di piano triennale di valorizzazione per l’area dell’ex campo al Sindaco del Comune di Alatri ing. Giuseppe Morini, con lettera che si riporta di seguito. Tale piano, immediatamente condiviso dall’Amministrazione comunale, costituisce una delle condizioni per l’assegnazione dell’immobile (terreno e baracche) al Comune da parte dell’Agenzia del Demanio. Di seguito la lettera inviata all’ing. Morini il 3 maggio 2017:
OGGETTO: Piano triennale di valorizzazione dell’ex Campo di concentramento “Le Fraschette”.
Restituire il senso della storia e della memoria per promuovere, in particolare tra i giovani, la necessità dell’educazione alla pace, ai diritti umani e all’accoglienza. Questo il filo conduttore alla base dell’accordo che la nostra Associazione vuole siglare con codesto Comune per la conservazione e la valorizzazione dell’ex campo di concentramento “Le Fraschette” di Alatri.
Un accordo che deve partire da una condivisione di fondo del “Piano triennale di valorizzazione”  da proporre all’Agenzia del Demanio che potrà consentire la destinazione di questa importante area al Comune di Alatri.
Tutti i più importanti studiosi del concentrazionismo italiano sostengono l’importanza e la centralità del campo “Le Fraschette” nella geografia del concentrazionismo italiano. Molti di questi si sono detti disposti a sottoscrivere un appello in sostegno della nostra iniziativa di recupero e valorizzazione.
Il Piano di valorizzazione, già illustrato nel corso di un recente incontro presso il Comune di Alatri, prevede alcune azioni essenziali al fine di salvaguardare l’integrità dell’intera area:
  • Completamento della recinzione dell’area perimetrale;
  • Primo intervento di messa in sicurezza delle baracche del campo e della chiesetta;
  • Restauro della chiesetta e di una baracca all’interno del campo;
  • Realizzazione del Museo della Memoria.
Poiché l’area è comunque molto estesa, l’Associazione propone l’utilizzo di parte dei terreni ad uso didattico in collaborazione con Istituti scolastici a indirizzo agrario o con Istituti che possano sviluppare tale indirizzo. Nell’ottica del pieno riutilizzo delle strutture esistenti, si potrebbe pensare alla possibilità di ospitare studenti per corsi intensivi, tirocini o stages presso l’Ostello ivi realizzato. Al fine di sottolineare l’internazionalità del campo, si può anche pensare ad una collaborazione tra Istituti scolastici italiani, croati, dalmati, sloveni, albanesi (le Nazioni da cui provenivano gli internati al Campo e anch’esse molto interessate alla riscoperta di questa storia).
Per il pieno coinvolgimento dei nostri concittadini, si propone di dedicare un’area alla realizzazione di un “Orto Sociale” da dedicare all’hobby della piccola coltivazione ad uso familiare e a strutture sportive. L’area consente di dedicare spazi per la produzione di energia elettrica da fonti alternative, come pure la realizzazione di pozzi. Nell’allegato sono presenti informazioni sulle attività svolte dall’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani di Frosinone per il Campo “Le Fraschette” e cartografia varia.
Si resta in attesa di conoscere l’eventuale condivisione da parte del Comune di Alatri del presente documento e/o proposte integrative, al fine di giungere ad un condiviso “Piano Triennale di Valorizzazione dell’Ex Campo di Concentramento Le Fraschette”.
Cordiali saluti.  Il Presidente ANPC di Frosinone - Carlo Costantini
Dando seguito alle indicazioni contenute nel Piano triennale, l’Istituto di Istruzione Superiore “Sandro Pertini” di Alatri ha avanzato richiesta di riconoscimento di un indirizzo agrario. L’Istituto, nel caso di accoglimento della domanda, potrà richiedere l’utilizzo di parte dei terreni del campo di Fraschette per le future attività pratiche di studio da parte degli allievi del corso.
La richiesta dell’Istituto (e non si può non elogiare la tempestività della prof.ssa Annamaria Greco, dirigente del “Pertini”) è stata esaminata dapprima positivamente a livello provinciale. Ha avuto, poi, proprio in questi giorni formale riconoscimento a livello regionale, tant’è che il 28/12/2017, sul sito della Regione Lazio, è stata pubblicata la seguente notizia:
SCUOLA: VIA LIBERA AL PIANO DIMENSIONAMENTO 2018/19
“Le decisioni sono state prese attraverso un confronto continuo e costruttivo con enti locali, Ufficio Scolastico Regionale, istituzioni scolastiche, sindacati, studenti e famiglie. In particolare si è tenuto conto delle vocazioni dei territori, lavorando alla valorizzazione delle specificità
28/12/2017 - Approvato, su proposta del vicepresidente con delega alla Scuola Massimiliano Smeriglio, il piano di dimensionamento scolastico 2018/2019.
In particolare, in provincia di Frosinone: 
  • all’IIS Pertini di Alatri via libera all’indirizzo agraria, agroalimentare, agroindustria - articolazione viticoltura ed enologia”.
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Al termine dell’ impegno ventennale con cui l’Associazione Nazionale Partigiani di Frosinone ha costantemente operato per il recupero e la valorizzazione dell’ex Campo di concentramento Le Fraschette, finalmente possiamo oggi concretamente sperare che si farà il Museo della Memoria in una delle baracche, che si potrà recuperare la chiesetta, che si potranno chiudere le brecce del muro di cinta.
Possiamo altresì concretamente sperare che i terreni del campo non saranno più abbandonati, ma per buona parte potranno essere utilizzati a scopi didattici dal nascente indirizzo agrario dell’Istituto Pertini.
Voglio sperare che tutti coloro che fino ad oggi, a vario titolo e con merito, hanno sentito il dovere di testimoniare l’importanza della storia del campo, avvertano la necessità di unire le forze e le competenze perché questo luogo possa finalmente diventare il luogo della memoria per la nostra comunità.
All’Amministrazione comunale di Alatri il compito di gestire al meglio le risorse assegnate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, rimuovendo tutti gli ostacoli che ancora si frappongono alla piena titolarità del Comune su quei terreni.
A mio padre Carlo e a tutti i soci dell’ANPC un grazie di cuore per aver perseverato anche quando la speranza aveva ormai assunto i contorni dell’illusione! 
Un grazie di cuore a Marilinda Figliozzi!
L’augurio è che il 2018 sia l’anno della realizzazione di ciò che tanto abbiamo desiderato per l’ex Campo di concentramento Le Fraschette di Alatri.
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Mario Costantin