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venerdì 11 novembre 2016

Storie di Filatelia



Le lettere in partenza dal Campo   sono interessanti non solo per il loro contenuto, ma anche per le buste su cui si individuano i paesi di origine degli internati , o quelli in cui desiderano espatriare.
ma un altro aspetto curioso è quello  dei timbri e gli annulli  che appassiona gli amanti della filatelia  















C'è anche un omino: forse è l'autore del disegno che comunque si firma “Wanfried” 





Marco Occhipinti , esperto di Filatelia precisa che :
 La corrispondenza da/per i campi di internamento godeva di franchigia postale ai sensi dell'art.36 della Convenzione di Ginevra del 1929. Anche questa missiva godeva quindi di franchigia postale e non andava affrancata. Il mittente pensò comunque di disegnare un francobollo. La vignetta disegnata a mano è banalmente individuabile anche dal meno ligio ufficiale postale, ma ha ricevuto l'annullamento di Alatri, come se fosse appunto un vero francobollo. E' anche questo, probabilmente, un segno della sensibilità e della vicinanza che la popolazione civile di Alatri ha avuto nei confronti della gente del campo.









Questa busta può essere un bel pezzo per un collezionista. 
Il bollo ovale attestava la provenienza della missiva dal campo, e quindi il godimento della franchigia postale (infatti   non è affrancata).
 Una volta uscita dal campo, le missive evidentemente giungevano all'ufficio postale di Alatri, e da qui entravano nel circuito postale propriamente detto sino a destinazione. incuriosisce molto il bollo lineare. Attesta evidentemente che la missiva appartiene alla categoria dei "prigionieri civili" (per distinguerla dai "prigionieri di guerra", militari), 
però perchè in Francese? C'entrava forse la Croce Rossa?  



 doverosi ringraziamenti a:

a Remo Costantini per la gentilezza con cui condivide con noi la sua collezione

e a Marco Occhipinti  per le sue spiegazioni estremamente professionali

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