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mercoledì 26 agosto 2015

Concetta Ellul
articolo di Pietro Antonucci
http://www.visitalatri.it/index.php/component/content/article/43-notizie/777-concetta-ellul-storia-di-uninternata-alle-fraschette


Concetta Ellul, "Tina" per gli amici, arrivò al campo delle Fraschette insieme ai suoi famigliari che aveva pochi mesi. Insieme ad altre centinaia di anglo-maltesi, sudditi britannici espulsi dalla Libia (lei è nata a Tripoli, ndc), fu tra i primissimi internati al campo alatrense.
Correva l'anno 1942.
La piccola Concetta lasciò poi le Fraschette nel 1944, dopo avervi perso molti degli affetti più cari, tra cui il padre, un cugino e il nonno.
A settanta anni esatti di distanza, Concetta Ellul ha rimesso piede nel campo delle Fraschette.
La mattina del 5 giugno 2014 ha varcato il cancello del campo e con la mente e il cuore è tornata indietro nel tempo, alle sofferenze, ai disagi, alle paure di quegli anni oggi così distanti, ma ancora vivi, fortemente vivi, nel suo animo.
Ad accompagnarla in questo viaggio a ritroso il marito Roger Turner con il quale oggi vive nei pressi di Vancouver, in Canada. Con loro Marilinda Figliozzi e Pietro Antonucci, studiosi che da anni sono impegnati insieme a Carlo e Mario Costantini, in un'opera di ricostruzione storica e di conservazione della memoria di quelle che sono state le vicende delle Fraschette, i quali li hanno "guidati" nel breve ma intenso soggiorno alatrense.
L'ingresso al campo si è rivelato denso di emozioni fin dall'inizio: i sorrisi iniziali hanno lasciato subito lo spazio a una comprensibile trepidazione. Tutti quelli che le erano attorno hanno fatto silenzio: il momento era semplice, ma solenne allo stesso tempo. Ed era suo. Era solo suo. Il suo volto è stato come percorso dai rivoli dei ricordi, che sono emersi in maniera vivida. Sembravano di ieri... eppure sono trascorsi settant'anni!
Concetta si è arrestata davanti alla piccola chiesa del campo, ormai un ammasso di ruderi, poi mano nella mano con suo marito sono entrati dentro. Si sono soffermati a leggere le scritte lasciate da qualche vandalo, ma si capiva lontano un miglio che nella mente di Concetta si addensavano tanti pensieri.
Quindi, Concetta Ellul ha iniziato a parlare di quella che è stata la sua esperienza, tra racconti tragici, drammatici. Parole, espressioni, sensazioni raccolte dalle riprese video e dagli scatti fotografici di Valerio Nicolosi e Maria Novella De Luca. Ecco allora che sono riaffiorati le immagini delle prime baracche, ben diverse da quelle che ci sono ora, la morte del nonno e quella del padre, perito sotto il bombardamento del febbraio 1944 (in quello stesso episodio, il fratello di Concetta perse la gamba sinistra), gli stenti patiti per la fame, la morte di un piccolo cugino caduto in una pentola di zuppa bollente, la storia dei poliziotti che molestavano le donne, la madre divenuta cieca per le botte ricevute...
Signora Concetta, che effetto le fa tornare al campo delle Fraschette dopo tanti anni? La domanda la coglie nel profondo nel cuore e non riesce a trattenere la commozione... L'intervista finisce lì, ma alle lacrime sono seguiti ancora altri momenti pieni di ricordi, passeggiando tra la vegetazione spontanea e le baracche dirute. "Lo sapete? - ha detto la signora Concetta - La mia era una famiglia ricca e, quando morì mio padre nel campo, mia madre volle che fosse sepolto vestito di tutto punto". Un cenno all'opera del vescovo Edoardo Facchini e, poi, sono venuti a galla anche altri particolari delicati, inediti per certi aspetti: "Tina" Ellul ha affermato che nel campo vennero nascosti anche alcuni bambini ebrei per sottrarli al trasferimento verso i campi di concentramento e di sterminio.
Anche il giorno successivo è stata una giornata emozionante. Concetta e Roger si sono recati in Comune e, all'ufficio dello Stato Civile, hanno ottenuto una copia dell'atto di morte del padre di Concetta: da un vecchio registro del 1944, ecco spuntare il nome di Michele Ellul. La riapertura di quel vecchio registro è stato come un altro tuffo al cuore per "Tina". L'impiegata del Comune ha iniziato a leggere qualche riga di quell'atto per poi dire: "Suo padre è deceduto all'ospedale di Alatri". "Tina" ha fatto un cenno con la testa, un "sì" sommesso, coperto ancora dall'emozione. Nel pomeriggio ha ricevuto insieme a Roger la visita di alcuni parenti provenienti da Napoli, tra cui la figlia di una sorella anch'essa internata alle Fraschette. Infine, Marilinda Figliozzi ha consegnato a Concetta Ellul una copia di alcuni documenti, ingialliti dal tempo, in cui appare il suo nome insieme a quelli di tanti altri internati anglo-maltesi.
Sabato 7 giugno 2014, Concetta e Roger hanno lasciato Alatri, tra i saluti e gli abbracci di chi li ha accompagnati durante la loro permanenza: un'amicizia nata rapidamente, anche se giunta dopo innumerevoli scambi di email e informazioni, e vissuta con grande intensità.
Vita e cronaca di una piccola grande donna che la Storia ha portato ad Alatri.





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 Foto di Maria Novella de Luca 


 Concetta è una signora dolcissima, sempre sorridente, anche se la vita, in gioventù , con lei non è stata molto buona,anzi direi cattivissima
Il papà arrivò in Italia già ferito negli scontri in Libia con i soldati italiani. Concetta aveva solo 3 mesi e sa , dai ricordi dei parenti, di essere stata in vari posti , tra cui Fiuggi, prima di essere internata a Fraschette.

Insieme ai genitori e a lei c'erano anche altri 4 fratelli. Una sorella signorinetta fu più volte molestata dai soldati e la mamma divenne cieca a seguito di una caduta fatta per impedire che il marito venisse mandato a lavorare per i Tedeschi.

 Ma il signor Michele Ellul non fu comunque aiutato dalla fortuna , morì nel mitragliamento del campo del 15 febbraio del 44, e il figlio Vincenzo, che dormiva con lui perse la gamba sinistra.

Dal 25 febbraio si decise di trasferire a Fossoli tutti gli Anglo- maltesi, ma la famiglia Ellul rimase a Roma, in viale delle Medaglie d’oro dove fu curato Vincenzo e dove nacque il sesto fratello.


Anche il ritorno a casa , fu lungo e faticoso . La cosa incredibile (!) è che dopo aver ripreso una vita e un’attività normale , la politica di Geddafi li portò di nuovo fuori dalla Libia e Concetta si trasferì in Canada.
in questa foto del 18 luglio 1944 già si era riconosciuto dall' Australia Joe Pace: è l'ultimo bimbo a destra vestito di bianco. La terza bimba in prima fila da destra è Antonia Ellul , la sorella della Signora Concetta

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